La legge del karma si sviluppa dalla constatazione di un semplice fatto: ogni azione prodotta da un essere umano determina un mutamento del contesto in cui essa avviene. È necessario fare alcuni approfondimenti su quanto detto.
Innanzitutto c'è da affermare che qualsiasi essere vivente agisce sempre con uno scopo che mira a soddisfare un bisogno. L'essere umano non è consapevole delle motivazioni che lo spingono ad agire nella maggior parte delle azioni della routine quotidiana. Per esempio è molto probabile che si scelgano delle persone con alcune caratteristiche, senza avere nessuna informazione su di loro, basandosi solo su alcuni tratti comportamentali espressi da questi individui. Essere consapevoli di ciò che ci porta ad agire non è facile, gli impulsi neurali viaggiano a circa 390 chilometri orari, quello che succede è che prendiamo le nostre decisioni prima di quando ce ne accorgiamo. Ci sono degli esperimenti (Benjamin Libet 2008) che dimostrano che prima ancora che un soggetto abbia preso una decisione su una certa azione da fare, il suo cervello si è già attivato per farla
Il fatto che ogni azione abbia una motivazione e che questa spesso ci sfugga pone due ordini di problemi. Il primo è che bisognerebbe mettere in atto un processo di consapevolezza sullo scopo di ogni nostra azione, e questo non può che avvenire che prima, durante o dopo che essa sia eseguita. Se diveniamo consapevoli prima preveniamo; se lo siamo durante controlliamo; quando lo facciamo dopo analizziamo. Il secondo riguarda il modo con cui diveniamo consapevoli che non può avvenire mediante un pensiero, ma deve essere più simile ad un'intuizione: qualcosa che avvertiamo ma che non è possibile spiegare con il linguaggio.
La consapevolezza del divenire dell'azione ha la sua attuazione piena quando si intuisce il momento singolo del flusso, come in una pellicola quando si vede ogni singolo fotogramma che compone il film. A quel punto si capisce che ogni singolo fotogramma della nostra vita è nello stesso momento: la conseguenza di ciò che è successo prima e la causa di ciò che succederà dopo. L'unico modo per essere consapevoli del divenire dell'azione è entrare nel flusso del qui e ora.
Innanzitutto c'è da affermare che qualsiasi essere vivente agisce sempre con uno scopo che mira a soddisfare un bisogno. L'essere umano non è consapevole delle motivazioni che lo spingono ad agire nella maggior parte delle azioni della routine quotidiana. Per esempio è molto probabile che si scelgano delle persone con alcune caratteristiche, senza avere nessuna informazione su di loro, basandosi solo su alcuni tratti comportamentali espressi da questi individui. Essere consapevoli di ciò che ci porta ad agire non è facile, gli impulsi neurali viaggiano a circa 390 chilometri orari, quello che succede è che prendiamo le nostre decisioni prima di quando ce ne accorgiamo. Ci sono degli esperimenti (Benjamin Libet 2008) che dimostrano che prima ancora che un soggetto abbia preso una decisione su una certa azione da fare, il suo cervello si è già attivato per farla
Il fatto che ogni azione abbia una motivazione e che questa spesso ci sfugga pone due ordini di problemi. Il primo è che bisognerebbe mettere in atto un processo di consapevolezza sullo scopo di ogni nostra azione, e questo non può che avvenire che prima, durante o dopo che essa sia eseguita. Se diveniamo consapevoli prima preveniamo; se lo siamo durante controlliamo; quando lo facciamo dopo analizziamo. Il secondo riguarda il modo con cui diveniamo consapevoli che non può avvenire mediante un pensiero, ma deve essere più simile ad un'intuizione: qualcosa che avvertiamo ma che non è possibile spiegare con il linguaggio.
La consapevolezza del divenire dell'azione ha la sua attuazione piena quando si intuisce il momento singolo del flusso, come in una pellicola quando si vede ogni singolo fotogramma che compone il film. A quel punto si capisce che ogni singolo fotogramma della nostra vita è nello stesso momento: la conseguenza di ciò che è successo prima e la causa di ciò che succederà dopo. L'unico modo per essere consapevoli del divenire dell'azione è entrare nel flusso del qui e ora.
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