Ogni nostro pensiero, consapevole o inconsapevole che sia, produce dei cambiamenti nel nostro cervello, perché ogni nostro pensiero attiva un gruppo di cellule cerebrali: i neuroni. Il cervello non è la mente ma è la macchina che permette di far funzionare la mente. Se volessimo fare un paragone con l’attuale tecnologia possiamo dire che il cervello è l’hardware che permette l’elaborazione di prodotti mentali. Il cervello come hardware funziona attraverso processi biochimici ed elettrici che avvengono nel numero quasi infinito dei suoi neuroni e dei collegamenti che questi creano tra di loro.
Il cervello insieme a tutto il sistema nervoso gestisce tutte le funzioni del nostro corpo attraverso le informazioni che provengono dai sensi. Oltre ai sensi che ci relazionano con l'ambiente esterno, vista, udito,olfatto, gusto, tatto e pressione, il cervello processa anche le informazioni provenienti dai sensi interni, fame, sete, dolore, temperatura e propriocezione (consapevolezza della posizione del corpo nello spazio).
Le informazioni vengono elaborate e immagazzinate sotto forma di ricordi. I ricordi non sono altro che reti di neuroni; tanto più l'informazione attiva ripetutamente una rete di neuroni e maggiore sarà la forza che la renderà essa coesa. Una volta che le continue ripetizioni hanno fissato saldamente la rete neuronale, essa esce dal nostro livello di consapevolezza e agisce in regime di inconsapevolezza, diventando un'abitudine. Esempi banali di abitudini e automatismi possono essere tutte le attività motorie che abbiamo imparato come il linguaggio, il guidare l'auto o la bicicletta, ecc. Tutte queste attività quando sono state affrontate la prima volta richiedevano la nostra completa attenzione, ma una volta apprese memorizzate attraverso una continua applicazione sono diventate automatiche, grazie a questo mentre guidiamo, per esempio, possiamo fare anche altre attività. Tra le abitudini dobbiamo annoverare anche le azioni che realizziamo nel relazionarci con gli eventi e le persone della nostra vita.
Come si è già accennato ogni pensiero produce una reazione biochimica nel cervello, quindi vengono prodotti dei segnali chimici che una volta rilasciati nel corpo diventano messaggeri di pensiero. Il corpo quindi ha la sensazione di ciò che pensa il cervello, queste sensazioni vengono avvertite dal cervello, che a sua volta produce il pensiero relativo a quella sensazione. Ciò che abbiamo, alla fine, è un circuito cervello<-->corpo, dove le due componenti si influenzano in un circolo senza fine. Immaginate di avere dei pensieri felici, il cervello attiverà quella rete neuronale che rappresenta quei pensieri felici, le cellule rilasceranno le sostanze biochimiche che faranno sentire al corpo il pensiero felice, a sua volta il corpo proverà una sensazione di felicità che porterà il cervello ad avere pensieri felici.
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