In cerca dell'equilibrio.



Nello yoga ci sono alcune posizioni la cui finalità è imparare a mantenere in equilibrio il corpo. Per esempio, una di queste è la "posizione dell'albero" dove bisogna poggiarsi su una sola gamba, mentre l'altra è piegata con il piede messo sulla coscia, sopra il ginocchio, della gamba opposta, le braccia sono distese verso l'alto con le mani unite sopra la testa. I benefici che si hanno realizzando questa posizione sono: maggior equilibrio fisico e mentale, aumento della capacità di concentrazione e dell'autostima. Vorrei ora analizzare la vita di tutti i giorni come se si stesse eseguendo la posizione dell'albero.
Partiamo dal fatto che poggiandosi su una sola gamba si perde l'equilibrio cui si è abituati stando su due gambe. Cambiando la nostra condizione abitudinaria perdiamo l'equilibrio realizzato automaticamente e si è costretti a trovarne un altro. Basterebbero i ricordi del bambino che si è stati, a confermare quanto si è dovuto lavorare per imparare a mantenersi in equilibrio nella posizione eretta. Ora è chiaro che, nella routine quotidiana, si è costretti a trovare continuamente l'equilibrio, perché ognuno è un sistema che cambia continuamente e si è immersi in un altro che fa altrettanto. Il corpo cambia continuamente, così come i bisogni che si avvertono, così come il contesto in cui si vive. Di conseguenza i nostri pensieri, le decisioni che ne conseguono e le azioni che le realizzano devono lavorare all'unisono per mantenerci in equilibrio. Il rischio è di cadere.
Quando si è nella posizione dell'albero, per mantenerci in equilibrio, il corpo realizza degli impercettibili movimenti muscolari che servono a compensare, da una parte o dall'altra, la perdita dell'equilibrio. Credo che sia necessario fare la stessa cosa nella vita di tutti i giorni. Bisogna essere sempre pronti a cavalcare l'onda, surfare fino a raggiungere, scivolando, la spiaggia. Per fare questo è necessario molta flessibilità e leggerezza. E' necessario abbandonare preconcetti e pregiudizi.
L'ultimo punto, per concludere quest'analogia tra la posizione dell'albero e il vissuto quotidiano, è nel trucco che bisogna adottare per non perdere l'equilibrio: fissare un punto in avanti. Quel punto è la nostra tavola da surf. Esso è la consapevolezza che si ha della propria persona. Non tanto di un essere statico con la propria fisicità e con le proprie convinzioni, bensì di un essere che vive, e vivendo vibra in armonia con altri esseri, non solo umani, che a loro volta vibrano. 

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