Decisioni.


Voi decidete: a che ora svegliarvi la mattina, che tipo di colazione fare, quali vestiti indossare, la vostra postura mentre camminate, il vostro stile di guida, come reagire se qualcuno vi taglia la strada, cosa fare quando il bambino zingaro vi chiede l'elemosina, come salutare i vostri colleghi, come lavorare, come agire con la persona che non sopportate e con quella che vi piace tanto, cosa mangiare a pranzo, come trattare la vostra famiglia, cosa leggere o non leggere, cosa guardare in tv o non guardarla, a che ora andare a dormire. Queste sono solo alcune scelte che normalmente si fanno durante la giornata, la nostra è una vita di scelte, momento dopo momento. Di alcune siamo consapevoli, altre le facciamo senza pensarci. Siamo inconsapevoli perché sono scelte che abbiamo fatto tanti anni fa e ripetendole continuamente sono diventate automatiche (per esempio come camminiamo o come guidiamo l'auto), oppure perché appartengono ai nostri automatismi biologici.
La nostra esistenza è un lungo percorso segnato dalle decisioni prese e dalle conseguenze che esse causano. Da ogni decisione scaturisce un'azione che determinerà l'avanzamento di un passo in una direzione ben precisa. Prima di decidere possiamo muoverci a trecentosessanta gradi, ma tratto il dado la direzione è segnata. Quindi il momento della decisione è un tempo di sospensione dove tutto può accadere. Come può la nostra mente sfruttare al massimo questo momento?
La prima cosa è essere consapevoli che qualsiasi azione si faccia è il frutto di una decisione presa. Per afferrare quanto sia vero questo concetto prendiamo ad esempio una delle tante attività che si fanno durante il giorno. Immaginate di volervi preparare un caffè con una moka. Iniziamo ad analizzare la procedura partendo dal riempimento della caldaia della moka di acqua. Aprite il rubinetto spostando la manopola fino ad avere in flusso d'acqua che ritenete sufficiente (decisione). Riempite la caldaia fino ad un livello adatto (decisione). Infilate il serbatoio del caffè nella caldaia e controllate che tutto vada bene (decisione). Prendete la latta che contiene la polvere del caffè e la poggiate in un punto preciso (decisione). Con un cucchiaino prendete dalla latta una dose adeguata di caffè (decisione). Ponete la polvere nel filtro e continuate questa operazione finché credete di averne messa la giusta quantità (decisione). Avvitate il bricco alla caldaia facendo la giusta pressione (decisione). Accendete il fornello, ci ponete su la moka regolando la fiamma (decisione). Fare un caffè con la moka comporta una serie di decisioni e, per chi lo fa con una certa abitudine, sono fatte automaticamente. Cercate di scovare anche una sola piccola azione che non è il frutto di una decisione presa consapevolmente o inconsapevolmente. 
Nei prossimi post analizzerò più approfonditamente quali sono i processi che regolano una decisione. Quello che voi potete fare, anche da subito, è affermare in ogni momento: "Io sto decidendo ..." (di fare il passo con la gamba destra o sinistra, di fare il passo più lungo, di girare a destra, di accelerare, di rallentare, di sorridere, di piangere, di rimanere da solo, di essere in compagnia, di odiare, di amare, ecc.). Oppure se volete analizzare il passato, potete chiedervi "Io ho deciso ...". Quando analizziamo le decisioni al presente, ne diventiamo consapevoli. Quando le analizziamo le decisioni nel passato, diventiamo consapevoli delle conseguenze che hanno causato. 

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